La Chiesa Madre di Casarano, dedicata a Maria Santissima Annunziata, è una dei monumenti più importanti del barocco salentino.
La chiesa fu ricostruita a partire dal 1699 in seguito alla demolizione di un edificio precedente, risalente al ‘500. La sua edificazione fu completata nel 1712, come riportato dall’epigrafe posta sulla facciata nell’anno 1719.
La facciata della Chiesa Madre
La facciata è caratterizzata da due ordini sovrapposti: uno inferiore e uno superiore.
Il primo è delimitato da due colonne che si innestano su alti piedistalli, tra le quali si aprono tre nicchie, poggiante sul portale barocco. La prima nicchia, centrale e sovrastante il portale, ospita la statua di San Giovanni l’Elemosiniere; le altre, poste ai lati, conservano le statue degli apostoli San Pietro e di San Paolo.
Mentre l’ordine superiore della Chiesa Madre è coronato da una balaustra in marmi policromi e scandito da lesene, ossia forme che imitano i pilastri a fine decorativo.
L’interno della Chiesa Madre
L’interno a croce latina conserva tele di grande pregio, piena espressione del barocco leccese: in particolare le opere di Oronzo Tiso e Giovanni Andrea Coppola.
Tra le tele del pittore Tiso, esponente del tardo barocco, attivo soprattutto a Napoli e nel Salento, spicca la Fornace di Babilonia, lunga più di cinque metri e collocata sulla parete della controfacciata.
Dietro l’altare maggiore in marmi policromi, nella parte terminante della Chiesa Madre, si colloca il coro ligneo del 1700. Alla stessa epoca risalgono la balaustra della cantoria e l’organo a canne.
Gli altari della Chiesa Madre
Oltre all’altare maggiore, nove sono gli altari laterali lavorati e scolpiti nella pietra calcarea leccese. Sei di essi, così come il portale d’ingresso, provengono dalla Chiesa di San Francesco della Scarpa di Lecce e furono trasportati nel 1874 per arricchire gli elementi decorativi dell’edificio religioso.
Alla sinistra del portone d’ingresso è posto l’altare di Sant’Antonio da Padova del XVIII sec. con la statua del santo; subito dopo si trova l’altare dedicato all’Immacolata.
Nella navata, a destra dell’ingresso, vi sono: l’altare con l’Incoronazione della Vergine, l’altare del Rosario con una tela di Gian Domenico Catalano e l’altare delle Anime del Purgatorio.
Nel transetto sono collocati tre altari, quello dell’Annunciazione del 1829, quello di San Giovanni Elemosiniere e quello dell’Assunta.
L’altare del Santo Patrono, ha subito svariate sistemazioni, la nicchia al centro è stata provvista di due colonne. Vi è inoltre l’altare dell’Assunzione della Vergine del 1740, con la tela di Donato Antonio D’Orlando.
Mentre nel transetto di destra, vi è il basamento di un altare che restò nella Chiesa Madre fino al 1910.
In seguito, nel 1911 fu realizzato il timpano dell’ingresso della Chiesa Madre da uno degli ebanisti più apprezzati del Sud Salento, Plantera Pasquale, medaglia d’oro all’esposizione internazionale di Genova del 1913.