La gara
Secondo risultato utile consecutivo per Mister Nevio Orlandi al timone della compagine Rosso-Azzurra che ottiene un prezioso pari a reti inviolate nell’ostico terreno di gara dell’Erasmo Iacovone al cospetto degli uomini di Mister Laterza. Gara tattica e maschia fin dalle prime battute, Bruno e compagni prendono possesso della metà campo avversaria, ma pungono molto di rado dalle parti dell’estremo difensore polacco Ciezkowski. Rodriguez e Favetta poco chiamati in causa e stretti nella morsa della retroguardia di casa con Boccia, Ferrara e Guastamacchia sugli scudi; retroguardia granitica quella del Casarano con il neo-acquisto Syku e l’esperto ex Sassuolo e Audace Cerignola Longhi assoluti protagonisti. La blasonata corazzata Ionica, di contro, tiene bene il campo e si fa vedere maggiormente in avanti, tuttavia anche Pitarresi risulta quasi del tutto inoperoso: discrete ma senza troppi acuti le prove di Falcone e Diaby, abulico invece l’argentino Diaz che, da unico terminale d’attacco, non conclude mai verso la porta, non concretizzando le sporadiche folate offensive dei compagni. Uno “scialbo” zero a zero che rispecchia “in toto” i valori dimostrati all’interno del terreno di gioco ma che, certamente, fa ben sperare ambedue i tecnici per un prosieguo di torneo ancora tutto da dirimere e che vedrà Taranto e Casarano assolute protagoniste. La classifica è ancora troppo imprevedibile, in quanto il Lavello di Mister Karel Zeman tira fuori gli artigli , sfoderando una prestazione di spessore assoluto che vale il successo ai danni del Bitonto, prossimo avversario della squadra di Mister Orlandi, e l’aggancio in seconda posizione a pari merito con i salentini.
Il tecnico lombardo schiera i suoi con uno scacchiere tattico inedito con Pitarresi ancora a presidio dei pali, alla quarta apparizione consecutiva dal primo minuto, retroguardia a tre composta dall’albanese Syku, Mattera ad impostare e Longhi; folto centrocampo con cinque interpreti da destra verso sinistra: Pagliai, Argento, Bruno, Feola e Quacquarelli; in avanti Favetta preferito a Santoro che non siede nemmeno in panchina e Rodriguez che funge da punta mobile con il compito di svariare su tutto il fronte d’attacco.
Nel primo tempo…
Il Casarano, sulle ali dell’entusiasmo, parte con il piede ben calcato sull’acceleratore: dopo una manciata di minuti è Ciro Favetta, ex di turno, a ricevere un buon pallone all’interno dell’area di rigore e a concludere verso la porta, tuttavia la retroguardia ionica fa buona guardia, ribattendo la sfera in corner. Entrambe le squadre si equivalgono e la gara risulta assai bloccata e con pochi sbocchi offensivi da una parte e dall’altra. al 18′ minuto di gioco guai fisici per Leo Guaita che è costretto a lasciare il campo, al suo posto fa il suo ingresso in campo un altro ex del match, Leandro Versienti, brutto colpo per Marsili e compagni. Il Taranto sembra aver perso per un attimo le redini della gara, ne approfittano gli avversari che, con un’azione rugbystica, vanno ad un passo dalla marcatura con Longhi prima e Favetta poi. Qualche minuto più tardi la la squadra di Mister Laterza si risveglia dal proprio torpore: protagonista l’esterno Boccia che scivola sulla propria corsia d’appartenenza mettendo al centro un pallone velenoso che Diaz non riesce a ribadire in rete. A lungo andare, la partita si accende, anche e soprattutto per merito del Taranto che cinge costantemente d’assedio la metà campo salentina, ma senza costrutto alcuno. Alla mezz’ora è Marsili ad impensierire severamente Pitarresi con un calcio piazzato da distanza siderale che l’estremo difensore classe ’01 respinge prontamente in calcio d’angolo. Taranto – Casarano è agonismo puro ed è il direttore di gara a placare gli animi degli undici in campo, estraendo ben quattro cartellini gialli al cubano Rodriguez per un colpo proibito ai danni di Rizzo e a Diaby, Versienti e lo stesso Rizzo per gioco pericoloso. Dopo due minuti di extra-time il direttore di gara D’Eusanio della sezione di Faenza decreta il termine della prima frazione: l’equilibrio fa da padrone, il Taranto palleggia, ma non riesce a pungere, il Casarano, dopo un inizio promettente, adopera un atteggiamento più attendista. TARANTO – CASARANO 0 – 0.
Nel secondo tempo…
La seconda frazione si apre con un Taranto molto più dinamico e arrembante: due minuti dopo il fischio d’inizio clamoroso svarione difensivo del baby Pagliai che perde un pallone sanguinoso, Luigi Falcone ne trae giovamento e mette in mezzo per la corrente Tissone che colpisce a botta sicura, ma Pitarresi si dimostra mostruoso nell’intervento, respingendo in out. La tensione si taglia con il coltello, il centravanti ex Fasano Diaz realizza la prima marcatura personale di giornata ma l’arbitro e l’assistente annullano per irregolarità, il D.S. ionico Montervino è infuriato e si lascia andare a parole assai ingiuriose, il sig. D’Eusanio non transige e tira fuori il cartellino rosso. La stanchezza è imminente e i due tecnici mettono mano alle rispettive panchine: buono l’apporto del nuovo acquisto Rosso-Blu Nicolàs Rizzo che preleva uno spaesato Tissone. A pochi istanti dal termine delle ostilità capitan Marsili si mette in proprio ma la sua conclusione è nettamente fuori bersaglio, spegnendo anche le residue speranze di successo della sua squadra. Dopo ben sei minuti di recupero termina il derby dello Ionio, un derby equilibrato, agonisticamente duro, avaro di emozioni e giocato a folate. Il Taranto più vivo e propositivo in avanti, Casarano al top in difesa. TARANTO – CASARANO 0 – 0.
Di tutto questo e molto altro, parleremo nella giornata di domani a Meeting – I Fatti e i Protagonisti dello Sport, in onda su http://www.diffusione.net a partire dalle ore 17.00.